Il clic di Lisa Vittozzi

Il clic di Lisa Vittozzi

  Ai Mondiali di Nove Mesto è scattato un clic. Un clic serve sempre, figuriamoci se la metà dei successi nel tuo lavoro dipendono da un grilletto. L'altra metà dipende dagli sci, così serve pure la leggerezza, serve saper scivolare sopra le cose che succedono.  A Lisa Vittozzi ne sono successe di ingombranti.  A un certo punto perfino che la sua rivale si sia messa in testa di diventare irresistibile, la prima italiana di sempre a vincere una Coppa del mondo di biathlon. E poi stava sempre in tv, stava in tv e sulle copertine. Cambiavi canale e c’era, andavi a comprare il giornale e c’era, andavi a dormire e c’era. Lei e Dorothea Wierer si sono detestate fino al punto in cui si può arrivare a detestarsi per una rivalità sportiva, forse pure un passo oltre. Non tanto quanto le francesi compagne di staffetta, finite in tribunale una contro…

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Una lezione per Pogačar. La Sanremo non è un selfie

Una lezione per Pogačar. La Sanremo non è un selfie

Embed from Getty Images Quando si dice che la Milano-Sanremo è una corsa facile, bisogna capirsi. Le possibilità di attaccare sono limitate. Il Turchino è troppo lontano anche per i pazzi che ci sono in giro in questo momento, si potrebbe provare sulla Cipressa ma viene usata per sbriciolare il gruppo, quasi tutti aspettano il Poggio: la partenza, la cima o la discesa. Tra le cinque corse Monumento degli ultimi 15 anni la Sanremo è stata quella che ha visto partire l'attacco decisivo più vicino al traguardo, in media a 3,33 km. “Quindi state tranquilli - avvertiva ieri L’Équipe - non c'è bisogno di accendere la televisione a 180 dall'arrivo”. È una questione di punti di vista. La Sanremo è così piena di niente da poter essere riempita di tutto, le strade di Gianni Brera e Fausto Coppi, le canzoni di Paolo Conte e Francesco De Gregori. Jacinto Benavente una…

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La Sanremo raccontata da Sanremo. Vite parallele del festival e della corsa

La Sanremo raccontata da Sanremo. Vite parallele del festival e della corsa

  Quando è cominciato il rito di Sanremo, il rito della Sanremo aveva già 44 anni e 27 vincitori diversi nella sua storia: Costante Girardengo per sei volte, Gino Bartali quattro, Fausto Coppi tre. Nunzio Filogamo aveva detto alla radio la sua frase cult, «miei cari amici vicini e lontani buonasera, buonasera ovunque voi siate», e poi era cominciato il primo festival, il 29 gennaio del Cinquantuno, le prime canzoni di una collana che ne ha contate finora 2.152.  Sul palco erano saliti solo in tre, non era ancora il festival dei personaggi e delle fan-base. Contavano le canzoni. Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano le interpretarono tutt'e diciassette. Così quando Grazie dei fiori prese 20 voti più di La luna si veste d'argento, parve che a vincere non fosse stata lei, la Nilla trentaduenne di Sant’Agata Bolognese, ma quel Saverio Seracini che aveva scritto la musica, Gian…

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Che cosa sappiamo dell’inchiesta sul Milan. Il filo che porta fino a Lille

Che cosa sappiamo dell’inchiesta sul Milan. Il filo che porta fino a Lille

C’è stata a lungo intorno al Milan un’aria pasoliniana da Io so. È successo quando il dopo Berlusconi si è riempito degli Yonghong Li e dei Bee Taechaubol. È successo quando tre giornalisti del New York Times, in un lungo articolo, posero parecchi dubbi sul reale patrimonio dell’imprenditore cinese e del suo gruppo, indicato come proprietario di una miniera di fosforo . il suo affare principale - che invece pareva tra le mani di una società con quattro padroni differenti in due anni, e solo uno legato davvero al presidente del Milan, neppure per vie dirette.  Le finanze del Milan preoccupavano l’UEFA, mentre in Italia tutto pareva scorrere più placidamente, senza scossoni, senza troppa curiosità intorno a un misterioso blob nel quale si faceva fatica a distinguere la gelatina dalla polpa. I più audaci si spingevano a domandarsi che cosa facesse mai la Covisoc, in cosa consistesse la sua opera…

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