Ci mancava il morbillo in Francia. Il lavoro di prevenzione sulle epidemie olimpiche

  AVREMO SEMPRE PARIGI

La città che aspetta i Giochi

Ecco, ci mancava il morbillo. Il covid ci ha dato tre anni fa la prima Olimpiade della storia a porte chiuse, alla prossima ci presentiamo in compagnia di una cinquantina di guerre di cui due assai vicine, il terrorismo si è da poco riaffacciato sulle scena. E adesso il morbillo. Come si dice in questi casi, l’agenzia sanitaria francese ha lanciato l’allarme. È una delle parole preferiti dai titolisti. Allarme. Poi vengono bufera [È bufera], shock, tilt, flop, caos, il Pd si divide, la destra si spacca. Comunque. Il morbillo. A cento giorni più una settimana dai Giochi, secondo la France Press si tratta della nuova preoccupazione per il comitato organizzatore presieduto da Tony Estanguet.

La Public Health France [SPF] chiede vigilanza di fronte a una recrudescenza della malattia nel 2023. L’anno scorso sono stati segnalati 117 casi, dei quali 31 d’importazione, rispetto ai 15 del 2022, i 16 del 2021 e i 240 del 2020. Non sono stati segnalati decessi. 

Il numero dei casi è aumentato di otto volte rispetto al 2022 soprattutto a causa di un focolaio tra gli studenti delle scuole secondarie della regione Auvergne-Rhône-Alpes, ma rimane ancora molto limitato rispetto al periodo pre-Covid, quando fra 2016 e 2019 si registrava una media annua di 1.538 casi.

Il covid ha fatto da barriera, il morbillo durante la pandemia è circolato poco, causando casi sporadici. Tuttavia, a partire dal 2022 e soprattutto nel 2023, si è osservata una risalita in seguito al calo delle coperture vaccinali. L’anno scorso ci sono stati 27 ricoveri in Francia, di cui due in terapia intensiva, sono stati colpiti principalmente bambini sotto i cinque anni e adulti sopra i 30 anni, con 12 casi di complicazioni polmonari. In sostanza la SPF dice: proteggiamoci perché con le Olimpiadi non sappiamo chi ci mettiamo dentro casa. Più della metà degli ammalati non era stato vaccinato. Non c’è mai un Mondiale di calcio o un’Olimpiade senza un allarme.  Certo, un allarme morbillo chi se lo aspettava. Ci fa tornare piccini.

[letta su Inside the Games

 

 

  Ha uno spettro più ampio l’allarme segnalato invece da Le Monde. Mircea Sofonea, epidemiologo e ricercatore sull’evoluzione delle malattie infettive all’Università di Montpellier, fa notare che nulla va sottovalutato con 11 milioni di visitatori previsti nella regione parigina durante i Giochi, altri 4 per le Paralimpiadi, il 13 percento dall’estero secondo l’ufficio del turismo della capitale. Julien Lemaignen si chiede: La città è preparata a possibili epidemie?. E noi da qua che ne possiamo sapere.

Le Monde ha sentito allora il comitato di monitoraggio e previsione dei rischi sanitari (Covars), dal cui ufficio la presidente Brigitte Autran afferma di aver constatato grande consapevolezza tra le strutture sanitarie. Sono stati rafforzati i protocolli esistenti anziché disporne di nuovi, specifici, più estremi, spiega Marie Baville, a capo del dipartimento del centro di crisi della direzione generale della sanità (DGS). Un centro inaugurato il 1 marzo e potenziato nell’organico rispetto alla sua versione precedente con funzione di monitoraggio e sicurezza sanitaria.

In queste ore le attenzioni principali sono rivolte alla febbre dengue. L’anno scorso a Parigi sono stati conteggiati più di 2.000 casi portati da viaggiatori. Public Health France aveva invece individuato 45 contagi indigeni. Nella Francia continentale, la zanzara tigre è presente in 71 dipartimenti, compresi quelli dove si svolgeranno le Olimpiadi, a eccezione del Nord. La diffusione della dengue sta toccando picchi storici in America Latina e nelle Antille, dove secondo l’Organizzazione panamericana della Sanità si sono ammalate 3 milioni e mezzo di persone nel primo trimestre 2024, rispetto ai 4 milioni e mezzo di casi registrati nell’intero anno precedente.

Resta azzardato fare una proiezione sui Giochi, dice Le Monde. Secondo l’entomologo Didier Fontenille, direttore della ricerca presso l’Istituto di ricerca del Covars, il 2023 è stato un anno eccezionale per le zanzare nella Francia metropolitana, a causa della siccità e delle ondate di caldo. Non è detto che queste circostanze si ripetano quest’anno, ma esiste un’alta possibilità che accada. In un parere dell’aprile 2023, il Covars raccomandava di prevenire possibili casi di dengue durante i Giochi simulando dei focolai intorno a cinque siti. Le simulazioni, scrive il giornale francese, non ci sono state. La prevenzione si basa innanzitutto sulla rimozione degli acquitrini in cui le zanzare tigre depongono le loro larve. Il protocollo prevede la distruzione dei siti di riproduzione e lo spargimento di insetticida nel perimetro di alcune strade.

Il ministero dell’Agricoltura si sta invece concentrando sui controlli presso i fornitori dei pasti per atleti, giornalisti, volontari e dipendenti. Le ispezioni sono cominciate a gennaio, assicura Maud Faipoux, direttrice generale del dipartimento Alimentazione presso il ministero. Un altro obiettivo è il controllo di almeno la metà degli esercizi di ristorazione nel comune di Seine-Saint-Denis. Sono in servizio 300 agenti.

Quanto al covid, si sa che continua a mutare: la variante JN.1 ha impiegato tre mesi per dominare in Francia durante l’inverno. Tuttavia «nulla suggerisce che stia emergendo una variante preoccupante», rasserena Brigitte Autran di Covars.

Dal 15 aprile al 16 giugno è prevista una massiccia campagna di vaccinazione gratuita rivolta alle persone di età superiore agli 80 anni, alle persone immunocompromesse di qualsiasi età, ai residenti di strutture per anziani non autosufficienti e a tutte le altre persone a rischio per la situazione medica individuale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.