La nuova stagione del fondo americano. La Coppa di Jesse Diggins e la battaglia contro i disturbi alimentari

  Tre anni fa Jesse Diggins riscrisse la mappa geografica del suo sport. Non c’era mai stata una donna americana capace di vincere la Coppa del mondo di fondo. L’albo d’oro è tutto un affollamento di bandiere del Nord e dell’Est Europa. Le sole eccezioni erano venute dall’Italia, una parentesi mediterranea con i piazzamenti di Stefania Belmondo e poi con i trofei di Manuela Di Centa e Gabriella Paruzzi. La Coppa non aveva mai lasciato il continente fino all’arrivo nel 2021 di Jesse dal Minnesota, una borsa di studio accademica alla Northern Michigan University congelata di un anno per gareggiare con la nazionale.

Adesso è arrivata la seconda, ed è come un nuovo inizio. Nell’ultima gara poteva gestire, invece ha attaccato per vincere anche quella, la mass start di Falun in Svezia. Ha tagliato il traguardo e sembrava una San Sebastiana del Mantegna, trafitta dalle frecce e dalla fatica, con tutta la sua storia di sofferenza nello zaino invisibile che ci portiamo dietro la schiena.

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Il circuito di Coppa del Mondo – ha scritto Barry Svrluga sul Washington Post – mette alla prova nel corpo e nella volontà. Proprio nell’anno in cui il circuito è tornato negli Stati Uniti dopo due decenni, Jesse Diggins non sapeva come avrebbero reagito testa e fisico alla nuova crisi vissuta in estate, quei disturbi alimentari tenuti a bada per più di un decennio e all’improvviso di nuovo presenti.

Diggins li aveva combattuti da adolescente. Bulimia nervosa. Quando ha vinto le tre medaglie olimpiche, quando è diventata la prima donna americana a prendere la Coppa, si è fatta portavoce della consapevolezza sul tema. 

Era l’immagine della forza atletica e l’eloquente sostenitrice di una risposta a una condizione che affligge decine di milioni di americani ricorda il Washington Post

Diggins era venuta dirci che i disturbi alimentari non hanno una forma sola né una sola dimensione. La cosa che li unisce tutti è che devono essere affrontati. Prima è, meglio è”.

Quando parla di sé stessa, Jesse Diggins racconta di essere competitiva. Se c’era un compito a scuola o all’università, lei doveva avere il voto migliore. E poi doveva vincere le gare d’atletica, voleva essere perfetta. Andava male in matematica? Si è allacciata le cinture ed è diventa brava.

Il Washington Post dice che per superare la bulimia Diggins ha lavorato allora con uno psicologo dello sport. Si è iscritta al Programma Emily. Ha promosso l’Associazione Nazionale Disturbi Alimentari. La diciottenne Diggins non sapeva come gestire la sua situazione. La 32enne Diggins l’ha fatto. È tornata ad allenarsi. Si è appoggiata al suo team. Fino a raggiungere questa seconda Coppa del mondo. 

CHI È 

Diggins ha sposato Wade Poplawski nel 2022. Originario di Winnepeg, Manitoba, Canada, è un ex giocatore di hockey di una lega minore. Vivono a Boston. Diggins è un’ambasciatrice dell’organizzazione no-profit Fast and Female che invita le ragazze tra gli 8 e i 18 anni a essere attive nello sport. È anche testimonial dell’organizzazione no-profit Protect Our Winters (POW), per l’attuazione di soluzioni di contrasto al cambiamento climatico attraverso lo sport all’aria aperta. Ha raccontato l’esperienza fatta con la bulimia in diverse interviste. Nel 2020 ne ha parlato con l’autobiografia dal titolo Brave Enough

Ha aperto una strada. Le sue vittorie hanno riportato la Coppa in America. Sophia Laukli, 23enne, è diventata a gennaio in Val di Fiemme la più giovane americana a vincere un evento di Coppa del Mondo e dice di essersi ispirata a lei. Ben Ogden, laureato in ingegneria meccanica all’Università del Vermont, ha ottenuto a Dobbiaco il primo podio della sua carriera, un terzo posto nella Sprint a tecnica libera – non la sua specialità. Scrive il Washington Post che tra gli allenatori italiani gira una domanda: gli USA sono la nuova Norvegia?

Non proprio – risponde Svrluga – ma in uno sport che ha sede quasi interamente in Europa e che può avere difficoltà ad attirare l’attenzione a livello nazionale, la squadra americana sta registrando ottimi risultati collettivi

 

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