C’è chi pensa che Gareth Southgate non sappia fare le sostituzioni

    Gareth Southgate è il tipo che una sera a Wembley pensò di passare per fenomeno. Quella sera a Wembley. Quando mancavano pochi istanti alla fine dei supplementari contro l’Italia, tolse Henderson e Walker, mise Rashford e Sancho. Due rigoristi. Sancho tirò il terzo e prese il palo. Rashford calciò il quarto e se lo fece parare. Donnarumma prese pure il quinto, a Saka, un altro entrato dalla panchina, 20 minuti prima del 90esimo. È da quel giorno probabilmente che il povero Southgate si porta dietro la macchia più disonorevole che si possa conquistare nei bar di ogni contea. Non sa fare i cambi. 

Quel dibattito da ascensore trova adesso spazio in un editoriale di Jonathan Liew sul Guardian alla vigilia di una nuova amichevole contro il Belgio, dopo quella persa con il Brasile, a soli tre mesi dagli Europei. L’utilizzo delle sostituzioni – attacca la prima firma del giornale inglese – è fondamentale nei grandi tornei e noi non sappiamo ancora se lui è in grado di sfruttarle

Liew racconta di quella volta che Jack Grealish attendeva sulla linea laterale, si aggiustava i calzettoni, si aggiustava i parastinchi, si stava preparando mentalmente a entrare in azione. Arrivò un’interruzione di gioco, e niente, lui rimase là. Poi ci fu un infortunio, e così Grealish dovette attendere ancora, vediamo che succede, e poi ancora, e poi ancora. Insomma: alla fine entrò e il cronometro segnava il 97esimo minuto. Quarti di finale della Coppa del mondo, i famosi Mondiali dei recuperi XL di Infantino. Non abbastanza XL per consentire a Grealish di cambiare il corso delle cose contro la Francia. Sommò tre minuti in tutto, perse un duello aereo con Rabiot, fece uno scattino verso Lloris, niente di che, Inghilterra a casa, Francia in semifinale. 

Quella sera – spiega Liew – Gareth Southgate aveva domande molto più gravi e urgenti a cui rispondere nella conferenza stampa post partita, rispetto al motivo per cui avesse concesso solo 207 secondi a uno dei giocatori più creativi e prolifici del mondo – in forma. 

Allora portiamoci avanti con il lavoro, stanno pensando al Guardian. Parliamone prima di cominciare, alla vigilia del quarto grande torneo internazionale di Southgate cittì. C’è sempre una buona porzione di diffidenza intorno alla sua capacità di guidare la Nazionale. Niente a che vedere con la ferocia esercitata dai tabloid contro i cittì negli Anni Settanta e Ottanta. A Southgate si deve il ritorno dell’Inghilterra in una semifinale mondiale [2018] e la prima finale europea della sua storia [2021]. Eppure la differenza con una Coppa balza agli occhi, nel momento in cui i club le Coppe le vincono.

Dopotutto – dice appunto Liew – questa è una squadra inglese ricca di talento, soprattutto in attacco. Harry Kane, Bukayo Saka, Jude Bellingham, Phil Foden, Grealish, Marcus Rashford, Cole Palmer, James Maddison, Anthony Gordon, Ivan Toney, Ollie Watkins, Jarrod Bowen, e puoi sceglierne solo quattro. Qualunque scelta lascia in panchina una galassia di talenti di livello mondiale. Nell’atmosfera rarefatta di un torneo internazionale, dove le migliori squadre sono alla pari e i margini per fare la differenza sono sottilissimi, la panchina dell’Inghilterra potrebbe rivelarsi un punto vitale di differenza. Eppure, nelle partite più importanti, Southgate si è dimostrato curiosamente cauto. Nonostante tutti i suoi pregi, intorno all’allenatore che ha reso divertente l’Inghilterra più di chiunque altro a memoria d’uomo, rimane un legittimo scetticismo su come e quando sceglie di utilizzare i suoi sostituti

 

 

   NUMERI E TENDENZE

Il Guardian fa notare che in 19 partite di grandi tornei, solo per quattro volte l’Inghilterra ha effettuato il primo cambio della partita. Il tempo medio della prima sostituzione di Southgate è il 65esimo minuto, sei minuti più tardi rispetto agli avversari. Nelle partite a eliminazione diretta, Southgate aspetta in media fino al 71esimo minuto e solo cinque volte ha effettuato una sostituzione prima che fosse trascorsa un’ora. Tre di queste erano partite si sono tenute nella fase a gironi, una nella finale mondiale per il bronzo contro il Belgio e l’altra nel quarto di finale di Euro 2021 contro l’Ucraina, quando il risultato era già di 3-0. Contro la Croazia ai Mondiali 2018, Southgate è rimasto con la sua squadra titolare fino al 74esimo, anche se la partita pareva segnata già da molto prima. Contro l’Italia, appunto, Southgate non ha mosso nulla fino al 70esimo. Nei quarti di finale mondiali contro la Francia, niente fino al 79esimo, nonostante sia stata in svantaggio per gran parte della serata. 

Liew ne parla adesso perché un simile senso di delusione si è avvertito sabato durante l’amichevole con il Brasile, quando ha aspettato fino al 67esimo minuto per scatenare la tripla minaccia [questa è l’ironia di Liew] di Joe Gomez, Lewis Dunk e Bowen. 

Rashford, Maddison, Toney e Kobbie Mainoo sono rimasti a fare stretching e a muoversi sulla linea laterale. Southgate deve avere avuto delle ragioni di logica calcistica per la tripla sostituzione meno eccitante della storia. Diciamo solo che quella logica non era abbastanza evidente. Mainoo e Rashford sono poi entrati a un quarto d’ora dalla fine, troppo tardi per esercitare una reale influenza sulla partita. Se Southgate avesse intenzione di metterli in tandem quest’estate – improbabile, ma non si sa mai – non varrebbe la pena concedere loro più di 15 minuti? Se prendi sul serio Mainoo come opzione a centrocampo, perché non dargli mezz’ora? Non valeva nemmeno lontanamente la pena di dare un’occhiata a Toney?.

Liew conclude: Parliamo spesso di Southgate in termini generali, ma ci sono anche i dettagli da considerare: la lealtà verso i giocatori in campo, la lealtà alle sue idee, la lealtà alla propria strategia. Eppure, la capacità di influenzare il gioco dalla panchina, leggendo i piccoli cambiamenti di una partita e le crepe prima che si presentino – è sempre stata fondamentale nella gestione dei tornei. È strano che dopo otto anni di sua gestione non sappiamo ancora se Southgate ne sia capace.

Detto dal giornale che più spesso lo ha difeso.

COVER La bandiera di Southgate si trova qui 

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