La Francia e il Ramadan: nessuna agevolazione per i calciatori musulmani

  Il Ramadan è una questione che il calcio francese ha rimosso. Ora, in passato, sempre. Nel nome della laicità. La novità stavolta è che il periodo di digiuno praticato dai musulmani ha incrociato la pausa del campionato per le nazionali e la federazione ha stabilito di non prevedere alcuna agevolazione per i convocati della sue squadre.

Libération la definisce una sorpresa a metà. Già l’anno scorso Eric Borghini, membro del comitato esecutivo della federazione, presidente della commissione arbitrale, aveva riaffermato la posizione di rispetto della laicità da parte della federazione: «La nostra idea è che ci sia un tempo per tutto. Un tempo per fare sport, un tempo per praticare la propria religione» sono state le sue parole.

Libération dice che ogni anno ritorna lo stesso argomento, come un ritornello. Stavolta la decisione ha avuto l’effetto di suscitare reazioni in parte dei tifosi, calciatori ma anche ex giocatori. «Non è che vogliono negare facilitazioni nello stile di vita che hanno scelto, vogliono proibirgli di essere musulmani» ha detto Demba Ba del Chelsea, senegalese. 

Al centro nazionale di Clairefontaine si sono ritrovati tutti insieme gli Under-23 che preparano le Olimpiadi, gli Under-19 che partecipano all’Elite Tour del campionato europeo, gli Under-17 pronti a un torneo in Inghilterra. Tuttavia, «nessuna norma specifica che modifichi l’organizzazione degli allenamenti e delle partite di squadra viene adottata in relazione alla pratica religiosa» ha fatto sapere la federazione. Nessuna modifica agli orari degli allenamenti e dei pasti. I giocatori hanno dovuto adattarsi. Ai musulmani è stato chiesto di posticipare i loro giorni di digiuno dopo gli stage con la nazionale: ragazzi, li recuperate dopo. Esclusi pure gli stop alle partite al tramonto. 

Accade invece in Premier League, dove gli arbitri autorizzano l’interruzione al calar del sole per consentire ai giocatori praticanti di rompere il digiuno. Tutto è iniziato nel 2021 con una scena memorabile, durante un Leicester-Crystal Palace. L’arbitro permise Wesley Fofana di bere durante un’interruzione di gioco, fissata al 34esima minuto. «È stato il momento più bello della mia vita, perché non mi aspettavo questo gesto» ha detto il calciatore francese al sito Foot Mercato. Un anno dopo, la stessa scena si è vista in Germania, dove Moussa Niakhaté vide interrompere una partita della Bundesliga per permettergli di spezzare il digiuno. «Non dimenticherò mai quel magnifico gesto» ha detto.

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