Lo strappo tra il CIO e Mosca. I giorni delle foto dello sport con Putin

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Le foto di Thomas Bach e Vladimir Putin sorridenti, fianco a fianco, sono sbiadite. Il divorzio tra Losanna e Mosca è definitivamente consumato, quattro mesi prima della cerimonia di apertura. Il CIO ha stabilito che non ci saranno atlete e atleti di Russia e Bielorussia alla parata. Il giorno prima di firmare la decisione, in un’intervista a Le Monde Thomas Bach aveva spiegato che da diversi anni non ha più scambi con il Cremlino. Eppure, era il febbraio del 2022, Vladimir Putin era ospite in tribuna a Pechino, dove finse di addormentarsi in tribuna mentre sfilava l’Ucraina. Era alla vigilia dell’aggressione, qualche analista sostiene che andò in Cina per avvisare il governo di Pechino. Bach ha detto a Le Monde che «l’aggressività del governo cresce di giorno in giorno, contro il CIO, contro i Giochi, contro di me» aggiungendo di sentirsi «intransigente quando si tratta di punire coloro che hanno violato la carta olimpica».

Non ci sarà alcuna cerimonia sulla Senna il 26 luglio per gli atleti di Russia e Bielorussia, neppure per i pochi che saranno invitati a partecipare da neutrali e a titolo individuale. Avranno l’opportunità di vivere l’evento, ha spiegato James Macleod, direttore dell’ufficio Solidarietà Olimpica all’interno del CIO. Potrebbero farsi trovare direttamente sulla Place du Trocadéro, dove le delegazioni sbarcheranno dopo la sfilata a bordo dei battelli e dove saranno presenti i capi di Stato e i membri del CIO.

Attualmente sono 19 quelli che hanno i biglietti in tasca, 12 con passaporto russo e 7 bielorusso. Secondo le proiezioni del CIO, dovremmo arrivare rispettivamente a 36 e 22, una delegazione complessiva di 58 atleti. Il numero massimo è stato fissato in 55 e 28 secondo Kit McConnell, direttore sportivo del CIO, specificando che non sarà raggiunto. In ogni caso lontanissimi dai 330 rappresentanti della delegazione russa ai Giochi di Tokyo 2021 e dai 104 di Bielorussia.

 

Per definire chi sì e chi no, verrà istituito un comitato responsabile del controllo di idoneità. Sarà formato da tre membri del CIO, l’ex nuotatrice olandese Nicole Hoevertsz alla presidenza, l’ex cestista spagnolo Pau Gasol e l’ex pongista sudcoreano Ryu Seung-min.

La loro missione sarà verificare se è stato rispettato il quadro di neutralità stabilito da Losanna e attuato dalle federazioni internazionali durante le gare di qualificazione, un punto ritenuto essenziale anche dal governo francese. È un passaggio chiave, questo, nel momento in cui Emmanuel Macron ha svestito i panni del leader europeo più propenso al dialogo per abbracciare un neo-atlantismo interventista dalla faccia più feroce. Anche Macron e Putin Il comitato dovrà verificare se gli obblighi antidoping sono stati adempiuti e se qualcuno ha offerto sostegno alla campagna di Putin con dichiarazioni o altro. Solo al termine dell’esame sarà noto l’elenco definitivo dei partecipanti. All’inizio del mese di febbraio dall’Ucraina è emerso un documento governativo in cui sono denunciati i nomi degli atleti – discipline olimpiche e non – che sostengono la guerra.

 

Anche Macron e Putin hanno fatto storiche fotografie insieme grazie allo sport

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GLI EVENTI ALTERNATIVI DI MOSCA

Pochi giorni fa il CIO aveva già disposto un altro giro di vite contro la Russia, accusandola di «politicizzare lo sport» con l’organizzazione nel mese di settembre dei Giochi Olimpici dell’amicizia, in concorrenza alle Olimpiadi.

In una dichiarazione dai toni forti – e con una formulazione insolita per l’organizzazione svizzera – così dice Le Monde – il CIO ha chiesto ai paesi sedotti dall’iniziativa russa di «rifiutare ogni partecipazione e ogni sostegno ai tentativi cinici di utilizzare gli atleti per scopi di propaganda politica, in violazione della Carta Olimpica».

In risposta alla messa al bando, da diversi mesi Mosca ha aumentato l’organizzazione di eventi sportivi paralleli al CIO. A inizio anno si sono tenuti i Giochi del futuro – un misto di e-sport e sport tradizionale. A giugno sono annunciati i BRICS poco prima delle Olimpiadi, i Friendship Games a settembre.

Secondo Sylvain Dufraisse, docente all’Università di Nantes e specialista in storia dello sport sotto l’URSS, Putin sta declinando il sistema sportivo sovietico in chiave contemporanea. 

Il discorso di Mosca – scrive Le Monde – trova un’eco favorevole nei paesi sedotti dalla sfida al modello occidentale, in particolare nel continente africano.

Il comitato esecutivo del CIO ha scelto una bandiera che sarà riservata ai partecipanti russi e bielorussi. La delegazione porterà la siglia AIN [atleti individuali neutrali] e avrà un breve inno senza parole che verrà suonato in caso di titolo olimpico. Le loro medaglie non saranno conteggiate. 

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